In una società che va sempre più di corsa, impegni lavoro e famiglia, sempre più difficile prestare attenzione a tutti quei piccoli atteggiamenti quotidiani da li gran parte delle dimenticanze.
Dove ho messo le chiavi, dove ho parcheggiato, una volta ho perfino messo il cellulare in frigo.
Pur essendo ancora giovane ho paura di avere un principio di Alzheimer sarà precoce, ereditario?
Se poi un anziano genitore è affetto da questa terribile malattia degenerativa domandarsi se è l Alzheimer è ereditario diventa inevitabile.
Malattia di Alzheimer
E’ un processo degenerativo che consiste nella progressiva perdita neuronale, si escludono le forme di demenza ereditaria, che riguardano solo l’1% dei dementi,

nel restante 99% dei casi non è possibile rilevare alcun tipo di legame ereditario.

FAMILIARITÁ

Nei casi con familiarità generica il rischio è analogo a quello del figlio di un genitore con ipertensione arteriosa o con diabete. Ossia, vi è una predisposizione lievemente maggiore rispetto a quella di figli i cui genitori non sono affetti da Demenza. Tale rischio, per ora non quantificabile precisamente, non significa che i familiari svilupperanno necessariamente la malattia. Nella grande maggioranza dei casi, pertanto, la malattia si manifesta in modo casuale, imprevedibile, in assenza di una trasmissione genetica diretta.
Possiamo quindi affermare che non ci sono studi che possono avvalorare che l’ Alzheimer ereditario sia una realtà appurata.

Le fasi della malattia

Fase Iniziale

Deficit di memoria che compromette le attività quotidiane
Difficoltà nell’eseguire compiti usuali
Difficoltà di linguaggio – anomia
Disorientamento nel tempo e nello spazio
Ridotta capacità di giudizio
Difficoltà di ragionamento astratto
Collocazione di oggetti in posti sbagliati
Cambiamenti di umore e comportamento
Cambiamenti di personalità
Perdita di iniziativa

Fase Intermedia

Peggioramento disturbo di memoria
Maggiore compromissione delle attività quotidiane
Difficoltà a riconoscere e orientarsi anche in ambienti familiari
Difficoltà di linguaggio – anomia
Agnosia (difficoltà a riconoscere volti, luoghi, oggetti noti)
Aprassia (perdita della capacità di coordinare movimenti volontari)
Comportamenti inappropriati in pubblico
Riduzione del linguaggio spontaneo
Deliri, allucinazioni
Agitazione psico-motoria
Turbe del sonno

Fase Finale

Totale dipendenza funzionale del malato
Incapacità ad esprimersi
Incapacità a camminare
Incapacità a riconoscere familiari
Incapacità a capire o interpretare eventi
Incapacità ad orientarsi dentro la propria abitazione
Incontinenza doppia
Disturbi di deglutizione
Malnutrizione, disidratazione, decubiti
Infezioni (polmonite)

Sono tantissimi i casi in cui, il conclamarsi dell’ Alzheimer non si manifesta in maniera progressiva, ma all’ improvviso a seguito di un fattore scatenate che fa perdere il già fragile equilibrio dell’ anziano: perdita del coniuge, una caduta, un ospedalizzazione ecc..
In questi casi trovare un bravo Dottore neurologo è di fondamentale importanza, altrettanto importante avere un continuo dialogo con il neurologo che non sempre potrà prescrivere la giusta terapia, perchè ogni soggetto non sempre risponde bene alla molecola e dosaggio prescritto.
E’ importantissimo che fino a quando non si trova il giusto equilibrio terapeutico tenere contatto con il Dottore avendo cura nel descrivere i cattivi atteggiamenti del malato ed orari di manifestazione.
Ricordate che il giusto neurologo può cambiarvi la vita, accompagnandovi al meglio in questo triste percorso.
Cogliete occasione per chiedere a lui se possa esistere in relazione al vostro genitore Alzheimer ereditario

.Terapie per la malattia di Alzheimer:

le terapie farmacologiche
Non ci sono a tutt’oggi terapie farmacologiche e non, che abbiano dimostrato la guarigione. Vengono correntemente utilizzati, farmaci che possono migliorare: il deficit cognitivo, i disturbi comportamentali.
Effetto principale dell’utilizzo dei farmaci attualmente disponibili: preservare l’autonomia funzionale del paziente diminuire il carico assistenziale familiare ritardare l’istituzionalizzazione.
Perché nella maggior parte dei casi la gestione dell’anziano in famiglia diventa impossibile, Trovare una casa di riposo Roma diventa indispensabile, farsi aiutare diventa indispensabile.